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I colori della primavera

Ormai è una vera tradizione: dopo “I colori dell’estate”, “I colori dell’autunno” e “I colori dell’inverno”, lo staff di Rock Targato Italia ha scelto di accompagnare anche la primavera con una nuova playlist.

 

Ecco dunque “I colori della primavera”, una serie di sedici canzoni che spaziano fra rock, punk, pop, elettronica e canzone d’autore provando a mettere a fuoco una fotografia variegata e irrequieta della vitalità che continua a circolare nel sottobosco musicale del nostro Paese.
La tracklist:
Il rumore della tregua – Mercoledì di festa
Inquietudini eleganti, malinconie crepuscolari e suggestioni poetiche di spessore.
 
Cieli neri sopra torino – L'ombra
Fra canzone d’autore, approccio punk e affascinante decadenza post industriale.
 
Massimo Volume – La ditta di acqua minerale
Un monumento del rock alternativo italiano che non perde mai intensità poetica.
 
Le capre a sonagli – Elettricista
Sguardo surreale e approccio irriverente e trascinante. Fra punk futurista e rock naif.
 
Gomma – Fantasmi
Scrittura diretta, voglia di raccontarsi e approccio punk sincero e casereccio.
 
Tersø – Petali
Una via alternativa, sporca, moderna e riflessiva al trip-hop.
 
L'equilibrio – Saluti da Rimini
Malinconie estive, intimismo profondo, atmosfere solitarie e pop d’autore.
 
Tre allegri ragazzi morti – AAA Cercasi
I profeti dell’eterna adolescenza e del punk-rock più fresco non si smentiscono mai.
 
Ultimo attuale corpo sonoro – Gigli e oleandri
Chitarre che sanguinano e quintali di rabbia e disillusione. Un pugno dritto in faccia.
 
Nylon – Guendaline
Un viaggio etilico notturno nei meandri di Barcellona fra folk e canzone d’autore.
 
Giulio Wilson – Modigliani
Delicatezza d’autore, atmosfere lievi, richiami al mondo dell’arte e sentimenti puliti.
 
Edda – Vanità
Un personaggio unico nel mondo della musica italiana. Sempre fuori da ogni schema.
 
Marian Trapassi – Blu
Grazia femminile, scrittura pulita e sincera e malinconie pop.
 
Krank – Le vie del mare
Le chitarre sposano l’elettronica per dipingere paesaggi desolati, amari e disincantanti.
 
Guido Maria Grillo – Nessuna cura
Una voce sontuosa d’altri tempi. Pop d’autore in chiave sinfonica.
 
Silvia Salvagnini – Rave al call center
Poesia cruda. Voce recitata. Elettronica straniante. Un progetto davvero personale.

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